Ma chi sono i sinti.
Si afferma che i Sinti, provengono dall’India settentrionale, da dove emigrarono per cause ancora sconosciute, si afferma che passarono in Persia, in Grecia, nei Balcani e da lì si diviserò e si sparpagliarono in tutto il mondo, specialmente in Europa, dove ancora oggi ci sono tantissimi Sinti e Rom, sembra che il loro girovagare abbia iniziato nei dintorni del 1400, si distinguono in due gruppi maggioritari, i Sinti e i Rom, fra questi due popoli ci sono tantissime Minoranze sparse per il mondo, in Italia ci sono i Sinti Estraicharia, khranaria, khrasaria, i veneti, i piemontesi, i lombardi ecc, poi ci sono le Minoranze Rom che sono gli istriani, sloveni, croati, kalderasha, lovaria, khorakhane, ecc.
Da quella partenza cominciò il loro girovagare, all’inizio girarono perché non potevano fermarsi da nessuna parte, perché erano stranieri, persone mai viste, mai conosciute personaggi cosi strani, neri ma non neri, bianchi ma non bianchi, non si capiva chi erano e da dove venivano, e perciò scacciati e mandati via da tutte le parti, obbligati a girovagare senza mai fermasi piu dello stretto necessario, il Sinto era diventato un popolo di girovaghi che lavoravano un po’ qua e un po’ là, chi con gli orsi, con i cavalli, battitori di rame, fabbri, saltimbanchi, musicisti ecc, ecc.
I Sinti giravano per tutte le Regioni, Province, Comuni ecc, andando in giro con i loro carrozzoni trainati dai bellissimi cavalli neri o bianchi, era gente molto allegra e vivace, quando si fermavano per passare la notte, nei verdi prati, o nei bellissimi boschi, accendevano dei bellissimi fuochi, i giovani tiravano fuori dai carrozzoni le chitarre e i violini, e le ragazze incominciavano a ballare al bellissimo ritmo delle loro canzoni, ideate al momento, intorno il fuoco, che si alzava vigorosamente in alto, verso il cielo, e mentre le donne piu anziane preparavano da mangiare, i loro uomini accudivano i cavalli dandogli da mangiare e bere, strigliandoli con amore, i più giovani dovevano accudire i carri e raccogliere legna per il fuoco, fieno per i cavalli, e prendere l’acqua dai ruscelli vicini.
Finito di fare i lavori quotidiani e dopo aver mangiato, si preparavano ad andare in paese con i violini e chitarre, andando a suonare per la gente del paese, per farla divertire e per raccogliere un pò di soldi per la famiglia, ritornando a casa ubriachi di vino e di stanchezza.
La mattina le donne andavano al paese a leggere la mano o le carte, a predire il futuro a chi voleva sapere qualcosa del futuro, oppure a vendere i cesti, borse e fiori che gli uomini costruivano con i rami di vimini ecc, seduti vicino ai loro carri.
Ma i Sinti non erano soltanto dei bravissimi musicisti, ma erano anche dei bravi liutai che si costruivano violini, chitarre e mandolini, e fabbri per i ferri dei cavalli e tutto quello che si doveva costruire in ferro.
I Sinti hanno fatto questa vita per molti secoli, fino a quando non incominciarono le discriminazioni, odii razziali e le grandi guerre mondiali, dove pian piano nei archi di moltissimi anni distrussero la maggioranza dei popoli Sinti e Rom, oggi in tutta l’Europa rimasti in 10 milioni, voi Gage Italiani“non tutta l’Europa”ma solo voi d’Italia…siete all’incirca 56/57milioni…
Uccisi, violentati, resi schiavi, rinchiusi in appositi campi di raccolta, legati sulle galere a remare, bambini e donne resi sterili soltanto per non ricrearsi e altre cento…mille violenze subite.
Si afferma che i Sinti, provengono dall’India settentrionale, da dove emigrarono per cause ancora sconosciute, si afferma che passarono in Persia, in Grecia, nei Balcani e da lì si diviserò e si sparpagliarono in tutto il mondo, specialmente in Europa, dove ancora oggi ci sono tantissimi Sinti e Rom, sembra che il loro girovagare abbia iniziato nei dintorni del 1400, si distinguono in due gruppi maggioritari, i Sinti e i Rom, fra questi due popoli ci sono tantissime Minoranze sparse per il mondo, in Italia ci sono i Sinti Estraicharia, khranaria, khrasaria, i veneti, i piemontesi, i lombardi ecc, poi ci sono le Minoranze Rom che sono gli istriani, sloveni, croati, kalderasha, lovaria, khorakhane, ecc.
Da quella partenza cominciò il loro girovagare, all’inizio girarono perché non potevano fermarsi da nessuna parte, perché erano stranieri, persone mai viste, mai conosciute personaggi cosi strani, neri ma non neri, bianchi ma non bianchi, non si capiva chi erano e da dove venivano, e perciò scacciati e mandati via da tutte le parti, obbligati a girovagare senza mai fermasi piu dello stretto necessario, il Sinto era diventato un popolo di girovaghi che lavoravano un po’ qua e un po’ là, chi con gli orsi, con i cavalli, battitori di rame, fabbri, saltimbanchi, musicisti ecc, ecc.
I Sinti giravano per tutte le Regioni, Province, Comuni ecc, andando in giro con i loro carrozzoni trainati dai bellissimi cavalli neri o bianchi, era gente molto allegra e vivace, quando si fermavano per passare la notte, nei verdi prati, o nei bellissimi boschi, accendevano dei bellissimi fuochi, i giovani tiravano fuori dai carrozzoni le chitarre e i violini, e le ragazze incominciavano a ballare al bellissimo ritmo delle loro canzoni, ideate al momento, intorno il fuoco, che si alzava vigorosamente in alto, verso il cielo, e mentre le donne piu anziane preparavano da mangiare, i loro uomini accudivano i cavalli dandogli da mangiare e bere, strigliandoli con amore, i più giovani dovevano accudire i carri e raccogliere legna per il fuoco, fieno per i cavalli, e prendere l’acqua dai ruscelli vicini.
Finito di fare i lavori quotidiani e dopo aver mangiato, si preparavano ad andare in paese con i violini e chitarre, andando a suonare per la gente del paese, per farla divertire e per raccogliere un pò di soldi per la famiglia, ritornando a casa ubriachi di vino e di stanchezza.
La mattina le donne andavano al paese a leggere la mano o le carte, a predire il futuro a chi voleva sapere qualcosa del futuro, oppure a vendere i cesti, borse e fiori che gli uomini costruivano con i rami di vimini ecc, seduti vicino ai loro carri.
Ma i Sinti non erano soltanto dei bravissimi musicisti, ma erano anche dei bravi liutai che si costruivano violini, chitarre e mandolini, e fabbri per i ferri dei cavalli e tutto quello che si doveva costruire in ferro.
I Sinti hanno fatto questa vita per molti secoli, fino a quando non incominciarono le discriminazioni, odii razziali e le grandi guerre mondiali, dove pian piano nei archi di moltissimi anni distrussero la maggioranza dei popoli Sinti e Rom, oggi in tutta l’Europa rimasti in 10 milioni, voi Gage Italiani“non tutta l’Europa”ma solo voi d’Italia…siete all’incirca 56/57milioni…
Uccisi, violentati, resi schiavi, rinchiusi in appositi campi di raccolta, legati sulle galere a remare, bambini e donne resi sterili soltanto per non ricrearsi e altre cento…mille violenze subite.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la loro vita sembrava che andava un po’in meglio, la gente sembrava un po’ più buona, più umana, dopo la guerra c’era un po’di più amore verso tutti. I lavori per i Sinti cominciavano ad andare meglio, si riusciva a vendere qualcosa in più, chi pagava con i soldi, chi con fieno, galline, patate ecc, ecc. ci si aiutava tra tutti.
Ma dagli anni cinquanta, sessanta in poi, pian piano le cose ricominciarono a cambiare, rispuntò la paura del diverso, la discriminazione e l’odio razziale, la cattiveria superò i tremendi ricordi delle guerre passate.
Per il Sinto ricominciò il calvario passato, si ricostruirono i campi nomadi, posti orrendi dove rinchiudere i Sinti e Rom in tempo di pace, non permettendo più ai Sinti di girare liberi dove volevano, di lavorare con i loro lavori Tradizionali, di andare a vendere mercanzie artigianali.
Oggi non ci sono piu i cavalli, i carrozzoni, i boschi, i prati, oggi abbiamo le automobili, le roulot, ma non si può piu girare il mondo, non si può fermarsi dentro un bel bosco, in mezzo ad un prato verde con tanti fiori, i bambini non possono piu correre liberi dove vogliono ( questo vale per tutti i bambini del mondo) oggi c’e’ il cemento, la ghiaia, la recinzione, i grattacieli a mille piani, senza prati, alberi, fiori, non si può piu divertirsi con la natura, oggi c’e’ il vietato entrare, pian piano la stanno distruggendo, ammazzandola in tutto il mondo.
Nei grattacieli vorrebbero mettere anche i Sinti, il Sinto che è come la natura, come l’albero, il prato, il bosco, vogliono far scomparire il popolo Sinto, come faranno scomparire tutta la natura, pian piano distruggeranno tutto il mondo, forse qualcuno riuscirà a dire ! “Cosa abbiamo fatto” Peccato che lo diranno quando sarà troppo tardi, perché a nessuno interessa veramente la sorte della terra, ma gli interessa solo vivere il presente e pensare come fare soldi.
Il Sinto e un popolo perseguitato, odiato da tutti e vive molto male, oggi non può più girare per il mondo, quando va in giro con la sua roulot, e si ferma in un qualsiasi posto, ( anche nei campeggi ) appena vedono che sono Sinti arrivano le forze d’ordine (di solito, chiamati dai cittadini o gestori ) a mandarli via, anche se stanno cucinando, mangiando o sostano provvisoriamente per un paio d’ore, in certi comuni d’Italia vengono addirittura a svegliarli dopo la mezzanotte ( alle due o tre di mattina) non gli interessa che ci siano bambini e vecchi che dormono, a loro interessa solamente scacciarli, dicendo sempre la solita frase “ qui non si può sostare o campeggiare”. Tanti Sinti oggi anno perfino comprato dei camper con la speranza di poter girare e per fermarsi dove gli capita, ma anche in quel caso e solo una speranza.
Ma come può fare il Sinto a lavorare con questi sistemi, ed in queste condizioni molto precari. Per trovare degli ingaggi per la sua musica, deve girare a cercare i posti migliori, deve fermarsi nei paesi di massima villeggiatura, ma diventa sempre più difficile.
Per andare avanti prova anche a inserirsi nei lavori della società, lavori nuovi, lavori difficili per il sinto perchè nessuna praticità ed esperienza, ma senza nessun risultato. Nessuno a il coraggio di assumere al proprio servizio un Sinto, non gli sì da fiducia perché subito reputato ladro e delinquente e l’unico lavoro che può ottenere e quello in nero, senza assunzione e senza speranze per il futuro.
Hanno obbligato il sinto ad entrare dentro un campo nomadi, senza chiedergli se per lui andava bene o se voleva andare a viverci, l’anno obbligato a entrare con la forza della disperazione di chi non aveva nessuna altra via d’uscita.
Ma dagli anni cinquanta, sessanta in poi, pian piano le cose ricominciarono a cambiare, rispuntò la paura del diverso, la discriminazione e l’odio razziale, la cattiveria superò i tremendi ricordi delle guerre passate.
Per il Sinto ricominciò il calvario passato, si ricostruirono i campi nomadi, posti orrendi dove rinchiudere i Sinti e Rom in tempo di pace, non permettendo più ai Sinti di girare liberi dove volevano, di lavorare con i loro lavori Tradizionali, di andare a vendere mercanzie artigianali.
Oggi non ci sono piu i cavalli, i carrozzoni, i boschi, i prati, oggi abbiamo le automobili, le roulot, ma non si può piu girare il mondo, non si può fermarsi dentro un bel bosco, in mezzo ad un prato verde con tanti fiori, i bambini non possono piu correre liberi dove vogliono ( questo vale per tutti i bambini del mondo) oggi c’e’ il cemento, la ghiaia, la recinzione, i grattacieli a mille piani, senza prati, alberi, fiori, non si può piu divertirsi con la natura, oggi c’e’ il vietato entrare, pian piano la stanno distruggendo, ammazzandola in tutto il mondo.
Nei grattacieli vorrebbero mettere anche i Sinti, il Sinto che è come la natura, come l’albero, il prato, il bosco, vogliono far scomparire il popolo Sinto, come faranno scomparire tutta la natura, pian piano distruggeranno tutto il mondo, forse qualcuno riuscirà a dire ! “Cosa abbiamo fatto” Peccato che lo diranno quando sarà troppo tardi, perché a nessuno interessa veramente la sorte della terra, ma gli interessa solo vivere il presente e pensare come fare soldi.
Il Sinto e un popolo perseguitato, odiato da tutti e vive molto male, oggi non può più girare per il mondo, quando va in giro con la sua roulot, e si ferma in un qualsiasi posto, ( anche nei campeggi ) appena vedono che sono Sinti arrivano le forze d’ordine (di solito, chiamati dai cittadini o gestori ) a mandarli via, anche se stanno cucinando, mangiando o sostano provvisoriamente per un paio d’ore, in certi comuni d’Italia vengono addirittura a svegliarli dopo la mezzanotte ( alle due o tre di mattina) non gli interessa che ci siano bambini e vecchi che dormono, a loro interessa solamente scacciarli, dicendo sempre la solita frase “ qui non si può sostare o campeggiare”. Tanti Sinti oggi anno perfino comprato dei camper con la speranza di poter girare e per fermarsi dove gli capita, ma anche in quel caso e solo una speranza.
Ma come può fare il Sinto a lavorare con questi sistemi, ed in queste condizioni molto precari. Per trovare degli ingaggi per la sua musica, deve girare a cercare i posti migliori, deve fermarsi nei paesi di massima villeggiatura, ma diventa sempre più difficile.
Per andare avanti prova anche a inserirsi nei lavori della società, lavori nuovi, lavori difficili per il sinto perchè nessuna praticità ed esperienza, ma senza nessun risultato. Nessuno a il coraggio di assumere al proprio servizio un Sinto, non gli sì da fiducia perché subito reputato ladro e delinquente e l’unico lavoro che può ottenere e quello in nero, senza assunzione e senza speranze per il futuro.
Hanno obbligato il sinto ad entrare dentro un campo nomadi, senza chiedergli se per lui andava bene o se voleva andare a viverci, l’anno obbligato a entrare con la forza della disperazione di chi non aveva nessuna altra via d’uscita.
Tanti Sinti stanno scegliendo di vivere negli appartamenti, di rinchiudersi fra quattro mura, una scelta molto dura, per chi vivere all’aperto e la vita, ma bisogna fare la scelta migliore
Un campo nomadi e da chiudere, da eliminare, perchè per il sinto e sinonimo di ghetto e di concentramento, tutti messi insieme, uno sopra l’altro senza un minimo di praivasi, senza pensare alla fine della loro tradizione e cultura, alla fine del proprio lavoro tradizionale insegnato al proprio figlio o nipote con orgoglio e felicità, insegnatogli da generazioni dai suoi avi.
Vogliono che il popolo Sinto abbandoni, millenni di tradizioni e di culture, del suo modo di parlare e di vivere, cosi che non abbia più niente da ricordare, da raccontare e da passare ai propri figli.
Un campo nomadi e da chiudere, da eliminare, perchè per il sinto e sinonimo di ghetto e di concentramento, tutti messi insieme, uno sopra l’altro senza un minimo di praivasi, senza pensare alla fine della loro tradizione e cultura, alla fine del proprio lavoro tradizionale insegnato al proprio figlio o nipote con orgoglio e felicità, insegnatogli da generazioni dai suoi avi.
Vogliono che il popolo Sinto abbandoni, millenni di tradizioni e di culture, del suo modo di parlare e di vivere, cosi che non abbia più niente da ricordare, da raccontare e da passare ai propri figli.
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